L'insaziabile by A.K. Blakemore

L'insaziabile by A.K. Blakemore

autore:A.K. Blakemore [Blakemore, A.K.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi
pubblicato: 2024-08-01T14:02:48+00:00


IV Vendémiaire an VII

Il paziente si è addormentato, finalmente. Tiene le mani posate ai lati del petto incavato, come a voler unire le due diramazioni della cassa toracica. Per rimanere integro il più a lungo possibile. Il respiro gli raschia in gola, lento e irregolare. È difficile e al contempo semplicissimo, pensa suor Perpetué, immaginarlo come un ragazzino. Si figura le unghie mangiucchiate e sanguinanti – pessima abitudine, quella di rosicchiarsi le unghie –, gli occhi inespressivi a tratti furtivi a tratti ingenui.

Si siede accanto a lui mentre dorme, e riflette. Che strano, pensa, che Dio abbia concesso un solo corpo terreno a ogni anima.

Tarare, l’essere chiamato Tarare, ha consumato il proprio corpo per tutta la vita. Eccolo, che riposa dinanzi a lei. Il corpo che ha fatto – o si è fatto – tutte le cose che le ha raccontato. Il cranio che ha incontrato il fendente dell’accetta del patrigno. Le labbra che hanno cercato il contatto timoroso con le labbra di un altro ragazzo il giorno della festa della Beata Vergine Maria. Il pugno che si è richiuso intorno a interiora calde e aggrovigliate.

Suor Perpetué pensa al proprio corpo, custodito da una tonaca dritta di serge nero. Che stranezza, il fatto che non potrà mai vedersi distesa davanti ai suoi occhi come ora è Tarare. Come ha già visto molti altri corpi, poveri e malandati, vivi e morti. Che stranezza, pensa, forse anche crudeltà, il fatto che ci sia negata la possibilità di osservarci così come noi osserviamo gli altri. Suor Perpetué conosce il suo corpo solo in parti. La costura che formano i palmi quando giunge le mani in preghiera. La carne gonfia dei piedi dopo una notte passata a sorvegliare i reparti.

Mentre suor Perpetué osserva il dormiente, si accorge di avere paura della morte.

O di averne, a volte. Anche se Lui è la resurrezione e la vita. Lo teme – quel Lui – in ogni caso. Teme di morire di una morte violenta, quando sarà il suo momento. E che la violenza non la purificherà né la trasfigurerà. Le farà solo male. La sua paura non è ridicola. Tutte le sorelle hanno sentito delle sedici carmelitane stipate sul carro diretto al patibolo. Che si tenevano per mano in cerchio come bambine, e cantavano il Salve Regina e il Laudate Dominum sopra il cigolio lamentoso della ghigliottina. Finché le loro teste – canute, bionde, fulve e corvine sotto il velo – non erano finite in un sacco. Correva l’anno 1794. Appena una decina di giorni dopo anche l’eretico occhialuto Robespierre andava incontro alla morte, e tutte si erano rallegrate, Perpetué e le sorelle sopravvissute, in silenzio.

Quando il Terrore era al suo apice, quando le porte dei luoghi sacri venivano abbattute, gli argenti liturgici e i cantatoria razziati, nessuno sapeva se e quando sarebbero arrivati: ma almeno se eri una persona normale, se eri un laico e vivevi nel mondo, sapevi chi erano, e come corromperli. Suor Perpetué sa di non essere una persona normale. O meglio, sa di far parte di un’entità più grande.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.